Stai rispondendo al messaggio di: betsabea
[14-06-2007, a 18:40]
Re: Un etnoturismo responsabile è possibile?
però mi sa che abbiamo messo troppa carne al fuoco... : )
Al di là dell’ etnoturismo di massa, che io considero una transizione commerciale qualunque e di cui voglio parlare pure, ma dopo, adesso mi piacerebbe sapere qualcosa sulle nostre-vostre esperienze, e suggestioni..
Chi viaggia verso “la tradizione” si alimenta della nostalgia del passato non si muove verso una realtà tangibile come quando si vanno a visitare monumenti, non si tratta di una esperienza estetica che ha una certa rapidità di fruizione, ma di una esperienza culturale che va cercata nel rapporto con le persone (gli anziani, soprattutto, e la loro memoria) e che quindi ha bisogno di tempo.
C’è un popolo da identificare, con tutte le sue tradizioni e i suoi costumi, è vero… ma me sembra che nonostante cerchi di andare a fondo nelle cose, di cogliere in tanta ricchezza almeno qualche aspetto parziale, ma forte.. alla fine torno a casa chiedendomi se non sono stata solo un “consumatore di immagini” (e poi magari una volta tornato divento io stessa un “produttore di immagini”, ad uso e consumo mio e degli altri..). E c'è di più: parto sapendo già cosa voglio vedere ed evito il resto (il “moderno”), ma così facendo concorro a perpetuare un modello stereotipato che già avevo in mente: quello del “vecchio suonatore tradizionale”, della “festa contadina”, ecc. estraniandoli dal loro contesto attuale..
Insomma capitano anche a voi questi tipi di rimorso?
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