Stai rispondendo al messaggio di: gianluca zammarelli
[11-06-2008, a 16:35]
Re: Cos'è la musica popolare?
salve
mi permetto umilmente di dire la mia opinione su questo tema, non per ansia di risposta, bensì perchè è un tema a me assai caro.
Dato per scontato che una "certa cultura" non esiste più, o meglio si è trasformata per ovvi motivi, vuoi sociali, vuoi culturali; noi, diciamo trentenni-quarantenni, meglio se provenienti dal sud Italia, siamo testimoni di uno scavallamento culturale ben preciso. Al mio paese e dintorni vivono ancora anziani che suonano vecchi strumenti popolari e cantano antichi canti della loro giovinezza, quindi è gioco forza che noi abbiamo una certa simpatia emozionale nei loro confronti.
Inoltre da anni vado dicendo che la tradizione musicale italiana, essendo stata vittima di una "rimozione", si è ripresentata a noi con un certo senso di novità, se è vero che il 80% della popolazione non conosce la zampogna, il 99% non sapeva cosa era la chitarra battente, e buona parte del popolo italiano pensa che la tarantella è quella alla napoletana, questa novità ha generato il nuovo Folk Revival di oggi.
Ma le cose stanno un pò diversamente, in quanto oggi si eseguono vecchi canti, tra l'altro senza quelle vere sonorità, entrando in un circolo vizioso del "voler assomigliare a mio nonno" che porterà alla distruzione definitiva del Folk italiano e alla alienazione più completa di quei pur validi musicisti che oggi credono in questa musica.
Come sempre vorrei che ci guardassimo intorno per capire come possiamo andare avanti senza implodere.
Io porto sempre l'esempio del Blues, che come tutti sanno in America dalla fine 800 si è evoluto fino ad oggi mantenendo la sua caratteristica popolare e nello stesso tempo divenendo un vero e proprio genere musicale. Inoltre anche in molti altri paesi d'Europa, già è avvenuto il passaggio da musica popolare a genere Folk, valorizzando molti strumenti popolari tradizionali, magari modificandoli se necessario, e attualizzando quel "sentire".
Insomma quello che vorrei in Italia è che nascesse un vero genere folk (si potrebbe chiamarlo TRAD MUSIC ) che rispettasse le modalità tradizionali senza riesumare canti e balli buoni per il 1958.
Invece oggi noi pensiamo come riesumare le mondine, come riattivare le osterie (quando persino i più moderni pub sono già al passato), come conservare la Messa in latino (che diciamolo, a nessuno è mai fragato niente, neanche alla vecchietta lucana), come far finta di essere ancora pastori, senza sapere che i nostri nonni erano perfettamente all'interno della loro economia culturale, mentre noi giochiamo ancora al lavoratore del campo, al minatore, al partigiano e nel frattempo magari disprezziamo i nostri genitori ( i primi che rifiutarono la tradizione agro-pastorale).
Per me ora è una questione estetica musicale che può interpretare la nostra vita attuale con le sue miserie e i suoi dolori, ma per interpretare la nostra attuale condizione perchè dobbiamo usare una chitarra elettrica o una batteria, possiamo farlo anche con la chitarra battente (magari elettrica) e col tamburello.
saluti
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