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[27-04-2007, a  10:52]
Proposta di salvaguardia della CP/MP
Sono mesi che rimugino su quest'argomento e, francamente, questa è l'unica strada che vedo come percorribile.

Premessa:

(Tratta da: Globalizzazione e difesa delle eco-culture tradizionali. Anche l'Italia invitata dall'UNESCO di Salvatore Villani)

"...L'UNESCO è promotrice di una Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.

Il testo di questa convenzione, ..., è stato redatto il 17 ottobre 2003 a Parigi, durante la XXXII sessione dell'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), ed è scaturito dalla ferma volontà di considerare ‘la profonda interdipendenza fra il patrimonio culturale immateriale e il patrimonio culturale materiale e i beni naturali', e quindi dalla volontà di salvaguardare per le future generazioni, non solo le Piramidi d'Egitto o la Grande Muraglia cinese, ma anche il Palio di Siena o il teatro dei Pupi.

All'Art. 2 punto 1 troviamo la definizione di bene immateriale:

"Per ‘patrimonio culturale immateriale' s'intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how - come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi - che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.

Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d'identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.

Ai fini della presente Convenzione, si terrà conto di tale patrimonio culturale immateriale unicamente nella misura in cui è compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti umani e con le esigenze di rispetto reciproco fra comunità, gruppi e individui nonché di sviluppo sostenibile".

Al punto 2, vengono indicati i settori in cui si manifesta il "patrimonio culturale immateriale":

"a) tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;
b) le arti dello spettacolo;
c) le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi;
d) le cognizioni e le prassi relative alla natura e all'universo;
e) l'artigianato tradizionale".

Dal 17 ottobre 2003, quarantasette Stati sono parti di questa Convenzione, ultima in ordine l'Albania, che l'ha ratificata il 20 aprile 2006.

L'Italia, purtroppo, non si è ancora decisa a ratificare la Convenzione, ma sembra aver recepito l'invito dell'UNESCO a prendere in considerazione la proposta, e alla fine del 2006, Francesco Rutelli, in qualità di Ministro per i Beni e le Attività Culturali, si è adoperato per creare un'apposita commissione di esperti, presieduta da Paolo Apolito, docente di Antropologia Culturale nelle Università di Salerno e Roma 3.

Sarà questa commissione che dovrà redigere, come richiesto dall'UNESCO, le due liste del patrimonio immateriale italiano: una lista rappresentativa del patrimonio immateriale e una seconda che include le espressione culturali la cui salvaguardia è considerata come urgente e quindi da "finanziare"."

Proposta:

1. Seguire le attività della Commissione che dovrà redigere le liste del patrimonio immateriale italiano, magari aprendo sul portale AlfonsoToscano e su altri forum, una apposita sezione.

2. Pubblicarne gli atti

3. Supportare i Membri della Commissione nella loro difficile opera di selezione

4. Far sentire la nostra "vicinanza" ai membri della Commissione.

5. Coinvolgere in questa attività di monitoraggio e di supporto il più ampio numero di soggetti. Es. Altri forum, esperti, studiosi, case editrici, PA locale, ecc..

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