Stai rispondendo al messaggio di: Alfonso
[19-03-2007, a 14:14]
Re: quando una chitarra può dirsi battente ?
Per Stefano:
alla prima occasione sarà un piacere ascoltare il suono di questo strumento, specialmente se il vino è buono.. e mi fa piacere che tu stesso definisci il tuo strumento “ibrido” così la finiamo con polemiche che già nel post n.13 definii “di scarsa utilità pratica”.
con l’occasione rettifico quanto ho detto nel post precedente "4) con le corde diverso calibro " e tengo a precisare che se ho fatto questa errata deduzione è solo perchè sono stato tratto in inganno da quanto hai scritto a proposito dei requisiti richiesti allo strumento, quando hai detto che "mi interessava che la tensione della terza corda non fosse troppo blanda", ho erroneamente dedotto che avessi risolto il problema adottando corde calibrate..
Per Gianfranco:
anche a me è capitato di incontrare battenti con il ponticello incollato, ma sempre su tavola spezzata, personalmente penso anche che sia una buona soluzione, può succedere difatti che si sposti accidentalmente e che si trovi difficoltà a ritrovare la giusta posizione, come può succedere che il suonatore (non musicista) non abbia “coscienza” del diapason dello strumento e non sappia quindi posizionare il ponticello, con le ovvie conseguenze.
A questo punto mi/ti chiedo:
una volta ben collaudato, magari per mesi, non sarebbe meglio incollare il ponticello ? specie se lo strumento viene suonato “a battente” ?
Per Salvatore:
Grazie Salvatore, quello che tu hai detto l'avrei voluto dire anch'io ma dalla mia bocca avrebbe suonato diversamente.., concordo..,
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